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lunedì 6 aprile 2009

Pensieri e ..... parole

E’ tardi.
Mi capita spesso da un po’ di tempo di perdermi..e il tempo passa, come è passata già una settimana dalla CENA del 27, non importa, non ho sonno posso scrivere, è tanto che non scrivo un tema, le lettere commerciali e le offerte sono poca cosa a confronto, ci provo magari la Campadelli mi dà ancora un bel voto.“Ciao Giovanni, Ciao Giacomo ci vediamo alla prossima…” si chiude così la serata con la 5Q, (a Giacomo devo un ringraziamento speciale per avermi trovato e quindi dato l’opportunità di partecipare), il caro vecchio CORNI è ormai là in fondo confuso tra le luci della via Emilia, luci con diverse direzioni e finalità, chi si accinge a chiudere la giornata e chi ne vive l’inizio con quella speranza che succeda qualcosa di particolare che tutti abbiamo provato.Ormai manco da Modena da tanti anni, 20 per la precisione, ma questa città è ancora viva nel mio cuore, se Piazza Grande, il Duomo e la Ghirlandina sono il simbolo e il centro della modenesità credo che pochi possano considerarsi più modenesi di me, ho vissuto i primi anni della mia vita in Piazza Mazzini nel palazzo che ospita lo splendido negozio di lampadari di BETTELLI e non mi vergogno a dirlo ma almeno una volta all’anno quando mi capita di essere in città attraverso il centro da S. Francesco all’Accademia, rigorosamente a piedi, passando naturalmente per Piazza Mazzini, per gustare con gli occhi quegli angoli, sentire quei rumori e riprovare quelle sensazioni che erano mie.C’è il casello dell’Autosole, ma non è un problema ormai quel pilota automatico che spesso vive in simbiosi con ognuno di noi, si è impadronito del mezzo, dei cavalli e punta deciso su Parma, anche i pensieri corrono veloci nel tempo e i ricordi si aprono come rivitalizzati da una nuova luce, … luci mi sfiorano si avvicinano mi inseguono, improvvisamente scopro sul mio volto ormai cinquantenne segnato da sane rughe, un ghigno, un sorriso, molto simile a quello di De Niro quando entrato nella fumeria di oppio, dopo pochi tiri inizia il suo viaggio, ricordate “C’era una volta in America”?Lima al Centro alias Scapinelli (forse è l’inverso ma fa lo stesso), la Bacchi e le sue scarpe, gli altri prof del biennio di cui non ricordo i nomi, ricordo invece benissimo quello di una suppl di inglese, una certa Fabrizia Mai….. bella roba, le mitiche ore di Aggiustaggio un vero spasso, vetrine rotte a parte e poi il triennio, l’occupazione al Provveditorato, il mitico Vatteroni, Sisso, Ansaloni e i suoi colpi isterici, Dallara che solo a guardarlo ti faceva ridere, Franco Spezzani e quella sclero di Organizzazione Aziendale di cui ho rimosso il nome, i mitici mezzi filoni e poi le mattine all’Arena o al Nuovo Fiore, le ore di Educazione Fisica dove Sandro Ferrari era sempre il primo a cambiarsi … forse però mi confondo con qualcun altro, la vittoria della TRIS e i pomeriggi all’Ippodromo travestiti da consumati scommettitori e poi il patema dell’esame.Forse la magia del 27, quella voglia di sorridere di toccarsi di chiedere di sapere è stata dettata da una sana nostalgia che forse un po’ tutti avevamo, ritrovarsi è stato come tornare indietro a quegli anni, che mi auguro non saranno stati gli unici, ma come dice Renato Zero sono stati “… i migliori anni della nostra vita”, questa serata ha significato per ognuno di noi rivivere momenti importanti che ci sono scivolati addosso come spesso accade a quell’età con leggerezza, per comprenderne poi più avanti nel tempo l’importanza, sono stati gli anni delle Brigate Rosse, i contrasti tra le due superpotenze, i due Papa con quell’uomo polacco, che ha cambiato la storia del Mondo e in mezzo a tutto questo la nostra piccola classe dove la coesione e la disponibilità sono sempre state grandi.Il Regista della vita ci ha offerto questa sceneggiatura e di questo lo ringrazio, l’abbiamo saputa cogliere con lo spirito giusto, è lo stesso Regista che a volte però diventa perfido ci mette il bastone tra le ruote, si diverte a farci soffrire inventandosi copioni assurdi, a tutti sarà sicuramente capitato qualcosa di spiacevole e in qualche caso di condizionante, per quel che mi riguarda vi accennerò brevemente a quanto accaduto circa 7 anni fa e che ha avuto conseguenze deleterie nei rapporti della mia famiglia, gli attori sono uno zio materno, mio padre e una zia paterna che rimane vittima in un incidente stradale provocato da mio zio, per ulteriore coincidenza mio padre, uno dei primi soccorritori sarà successivamente accusato di non avere fatto il possibile per salvare la zia, purtroppo ignoranza, cattiveria e incomprensioni hanno fatto il resto, la scienza non lo certifica ma io ne sono convinto, mia madre ha somatizzato in malattia la rabbia e il malessere interno causato dall’accaduto e pochi anni dopo un cancro l’ha portata via.Mi ha fatto piacere leggere nei giorni scorsi di Patrizia e di Giancarlo, li abbraccio e li saluto con affetto e con loro anche tutti quanti non sono potuti intervenire alla cena, spero che se il Regista creerà nuove opportunità di incontro come giustamente sollecita Mirella, che tutti ne possano approfittare nuovamente per portare via quella positività che c’era negli anni della scuola e che è riemersa il 27 marzo, in modo da piazzarla sul piatto buono della bilancia della vita.… ci siamo, il pilota automatico ha fatto il suo dovere, un rumore sordo il blocco delle portiere, il fischio di qualche uccello notturno in lontananza tradisce l’arrivo della primavera, un’ultima boccata d’aria fresca prima di salire i pochi gradini…. che bella serata.

GRAZIE 5 Q

Giorgio

mercoledì 1 aprile 2009

Patrizia Curriculum

Come ha fatto Giancarlo, vi invierò un breve profilo della mia vita, noi ci siamo dovuti fin da subito abituare agli spostamenti, io dopo il collegio avevo bisogno di continuare a vivere in maniera autonoma e così per un paio di anni ho prolungato quello che era un lavoro estivo stagionale in hotel, ogni stagione un luogo diverso, poi mi sono sposata e trasferita a reggio emilia (1983), non conoscevo nessuno, un marito TIRANNO che ha mi ha lentamente fatto chiudere i contatti anche gli ultimi amici del collegio, x 2 anni ho lavorato in un'agenzia viaggi ma stare alla scrivania non mi piaceva, finalmente nel 1985 la prima supplenza come assistente tecnico di informatica all'itis di reggio, nel lavoro le cose sono migliorate, nella vita privata no, nel 1999 mi sono separata, pian piano ho riallacciato vecchie amicizie del collegio, nel 2004 ho incontrato nuovamente TOPI GRIGI, quelli che hanno fatto il biennio con me forse lo ricordano, il mio primo grande amore, nel 2005 si è trasferito a reggio e sono felice!! lo scorso anno dopo 23 anni di ITIS mi sono trasferita a ragioneria, mi trovo bene e faccio un sacco di risate, non dovrei dirlo ma, sotto lo stato ci finiscono proprio tutti.. e poi stare in mezzo ai ragazzi è divertente. Vi dirò che comunque una classe piena di risorse, idee x delle cretinate come la nostra è difficile ritrovarla, ho capito che la fantasia è la più grande delle risorse, e noi ne avevamo tanta.Un grazie tardivo a Stefano Gheduzzi che ha sacrificato una bella media x aiutarci e non voltarci mai le spalle, un calcetto a Giacomo che mi faceva sempre i dispetti, un abbraccio particolare a Loretta, la prima donna che ho incontrato il 1 ottobre 1974 all'appello x la 1A, viavio della 3Q...
un abbracico a tutti patrizia